Nel romanzo Uno, nessuno e centomila Pirandello spiega come l’individuo si perda nel triste e assurdo gioco delle maschere, assuma identità diverse, viva vite parallele, per sperimentare sul finale l’amaro della sconfitta: l’impossibilità di comprendere fino in fondo e in maniera radicale se stesso e chi lo circonda.
Pirandello ci insegna che essere noi stessi implicherebbe accettare il peso del confronto, affrontare conflitti e sperimentarne i danni, mettere in discussione le proprie idee con il pericolo che vengano demolite.
Da qui trae ispirazione il mio nuovo lavoro, creato attraverso la performance dell’artista stessa.